UN EFFETTO DOMINO DA CONTRASTARE

Durante la fiera di Londra dei giorni scorsi c’è stato un convegno in cui si è parlato del caso ‘Italia e ticket redemption’. Vanni Ferro, che era tra i relatori, ci riferisce cosa è emerso dall’incontro

La fiera EAG International & VAE Expo 2019 – tenutasi a Londra dal 15 al 17 gennaio – ha ospitato un convegno promosso da Gioconews dal titolo ‘Amusement: The Italian Mistake’, il cui scopo è stato quello di sensibilizzare tutte le parti coinvolte, a livello internazionale, riguardo alle legislazioni sul gioco d’azzardo e, in particolare, alla normativa italiana che regola le ticket redemption.

Alla discussione hanno preso parte enti, operatori, fornitori e i più importanti produttori internazionali del settore. E se da una parte rincuora vedere quanto la questione venga tenuta in considerazione anche a livello internazionale, dall’altra fa capire quanto la situazione sia sul punto di sfuggire di mano.

Come noto, nel nostro Paese gli apparecchi da intrattenimento che non prevedono una vincita in denaro stanno subendo una serie di restrizioni piuttosto pesanti – alcune delle quali ingiustificate. Le ticket redemption, in particolare, sono state vietate ai minorenni in alcune regioni – Veneto, Emilia-Romagna, Liguria, Friuli e Trentino – in quanto bollate come ‘gioco d’azzardo per minori’ o comunque giochi che possono fomentare l’azzardopatia nei bambini. Questa situazione va a danneggiare pesantemente il nostro mercato, in quanto queste macchine rappresentano il cuore delle sale italiane d’intrattenimento per famiglie. 

Noi operatori italiani non siamo i soli a disapprovare la situazione. In molti ritengono queste misure al limite del ridicolo, visto che persino in alcune aree del Medio Oriente come l’Arabia Saudita, dove il gioco d’azzardo è severamente vietato, non vi sono problemi con i premi offerti in cambio di ticket vinti con banali giochi di abilità.

Al convegno, il moderatore David Snook, editorialista del magazine britannico ‘Intergame’ e veterano dell’amusement, ha commentato schiettamente: “La maggior parte dei paesi europei è felice di consentire quello che considerano un semplice divertimento per le famiglie. Non vi è alcuna prova che suggerisca seriamente che le ticket redemption incoraggino i giovani a giocare d’azzardo. La mia opinione è che le autorità italiane stiano portando le loro frustazioni sulla proliferazione di Awp e Vlt su innocenti elementi da divertimento”.

Fatto sta però che questo problema, con un effetto domino, si va via via diffondendo lungo la penisola italiana, ed ora stanno arrivando segnali d’allerta anche da altri paesi europei. Nel mio intervento come relatore al convegno di Londra, ho allora voluto sottolineare come sia fondamentale, a nostro avviso, la collaborazione tra associazioni di categoria a livello europeo, un po’ come siamo riusciti a fare in Italia. Una regolamentazione europea sul settore sembra quasi impossibile da ottenere, visto come la Commissione Europea non ha dato sinora segni di voler interferire, nemmeno in materia di gioco d’azzardo. L’unica soluzione per iniziare un’azione di contrasto sembra allora essere un lavoro di squadra sinergico e condiviso fra tutte le associazioni europee degli operatori dell’amusement.

Ho inoltre illustrato la valenza del progetto che New Asgi, assieme a Sapar e Consorzio Fee, ha affidato all’Università di Roma Tre, il cui dipartimento di Economia Aziendale sta conducendo una ricerca rigorosa sul funzionamento dei giochi senza vincita in denaro e su motivazioni, atteggiamenti e comportamenti dei loro giocatori. Lo scopo di questo studio è quello di tracciare un report sullo stato dell’arte del fenomeno amusement e ottenere dati scientifici incontrovertibili da poter usare a sostegno della causa degli operatori del settore italiani e non solo. 

Jason Frost, presidente di Euromat (The European Gaming and Amusement Federation) e relatore anche lui al convegno, ha confermato la sua disponibilità per un incontro a Roma entro la fine di questo mese.

Anche John White, presidente dell’associazione nazionale che rappresenta il mercato britannico dell’amusement, BACTA (British Amusement Catering Trade Association), ci ha offerto parole di approvazione e comprensione, sostenendo che le limitazioni imposte al gioco senza vincita in denaro non potranno che avere un impatto negativo sul mercato. Ha inoltre sottolineato l’importanza del concetto di ‘gioco responsabile’. Un concetto nel quale anche noi italiani crediamo fortemente e che in New Asgi Italia abbiamo fatto nostro fin dalla nostra fondazione.

Vanni Ferro

 

 

Fonte: Play Machine Europe, Gennaio 2019

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