Buoni risultati per la fiera di Riccione sull’amusement-only del mese scorso. E proprio in virtù di questi, gli organizzatori stanno valutando che futuro dare alla manifestazione
VIDEO REPORTAGE FEE Family Entertainment Expo 2018
FEE Entertainment Expo 14-17 Marzo 2018, Palacongressi Riccione
Pubblicato da Play Machine Europe su giovedì 22 marzo 2018
Si dicono soddisfatti i vertici del Consorzio FEE per lo svolgimento e i risultati della loro recente fiera, che a Riccione dal 14 al 16 marzo ha celebrato la sua terza edizione: 40 espositori rappresentanti delle più importanti realtà produttive del settore amusement only, oltre 6 mila visitatori dal mondo business e molti prodotti novità presentati durante l’evento. Tanti elementi che messi assieme testimoniano come, nonostante le difficoltà contingenti, il comparto italiano dei comma 7 (ovvero dei giochi senza vincita in denaro) non demorda e non rinunci alla fiducia verso il futuro, impegnandosi per portare avanti la sua missione, fatta di sano divertimento rivolto alle famiglie con bambini e privo di alcuna forma di vincita in denaro.
“Ecco l’identikit della nostra realtà” spiegano dal Consorzio FEE che un anno fa esatto ha dato origine all’operazione. “Un profilo identitario forte che ci ha spinto a differenziarci con nettezza dal gioco che è altro da noi. Nonostante le penalizzazioni troppo spesso senza criterio di una politica demagogica, il nostro è un settore in cui l’Italia ha molto da esprimere, oltre al fatto che il nostro Paese, per l’alta vocazione turistica, rappresenta un mercato molto attrattivo. Lo ripetiamo a ogni occasione utile” scandiscono i vertici FEE. “Chiediamo alla politica solo attenzione e regole chiare, che tengano conto delle diverse identità presenti nel vasto settore del gioco. Solo così il nostro tessuto imprenditoriale può prosperare, con tutte le ricadute benefiche del caso sul sistema-Paese”.
Questi temi sono stati anche al centro del convegno ‘Gioco senza vincita in denaro: divieti o autodisciplina?’ svoltosi in seno alla manifestazione e che ha visto come relatori l’avvocato e politico Roberto Cota, l’avv. Cino Benelli, membro dell’Unità di ricerca sulle nuove patologie sociali all’Università di Firenze, Gabriele Greppi, sociologo dell’Alma Mater Studiorrum-Università di Bologna, Maurizio Crisanti, segretario nazionale Anesv-Agis e Vanni Ferro, presidente di New Asgi Italia. Proprio quest’ultimo, come rappresentante di un’associazione che raccoglie tanti gestori di sale/centri giochi per famiglie, è stato la voce dell’autocritica della categoria. Nel suo intervento, non ha infatti nascosto il fatto che esistono situazioni borderline che vanno condannate e sanate e che sinora, nelle loro rimostranze, i gestori hanno sempre proceduto in maniera sparsa, poco organizzata e forse anche per questo meno incisiva. “Se a un anno dal primo convegno al Fee 2017 ci ritroviamo qui a dirci che poco niente è cambiato vuol dire che c’è qualcosa che non va nella filiera, anche a causa nostra” ha detto. “Mettiamo allora del nostro e non perdiamo altro tempo” ha esortato Ferro. “Iniziamo un tavolo di lavoro serio, spieghiamo chi siamo, stiliamo un regolamento, autodiscipliniamoci. Abbiamo l’obbligo di presentarci ai nostri interlocutori politici, ai media, all’opinione pubblica in maniera chiara, perché altrimenti non possiamo poi lamentarci della loro non conoscenza delle nostre realtà. La loro ignoranza è colpa nostra. Aiutiamoli quindi ad aiutarci”. E nel dire questo Ferro ha anche invitato ad azioni sinergiche che coinvolgano tutti gli attori della filiera dell’amusement-only, quindi un lavoro di squadra di gestori, fornitori, consorzio Fee e le diverse associazioni di categoria.
Interessanti anche alcuni interventi giunti dalla platea come quello di Debora Ugolini, consigliere New Asgi Italia che riflettendo su recenti vicende che hanno coinvolto le sale/centri giochi d’Italia ha amaramente sottolineato: “Stiamo andando verso il federalismo del gioco e questo è un dramma. Le Regioni hanno e avranno sempre più potere”. La Ugolini ha anche ribadito come in regioni a forte vocazione turistica come la sua Emilia Romagna, le sale-centri giochi per famiglie siano parte integrante dell’offerta turistica: “Noi siamo il turismo dell’Emilia Romagna, non l’azzardo” ha affermato.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche la vicepresidente dell’associazione Cristina Zanotti, che ha aggiunto: “In Riviera Romagnola o nelle località balneari di Veneto e Friuli, con i nostri locali noi gestori affianchiamo le amministrazioni dando un supporto al turismo. Siamo un momento di aggregazione e sano svago per i villeggianti”. L’intervendo della Zanotti ha anche rimarcato come la ludopatia non c’entri nulla con le sale/centri giochi per famiglie: “Non alleviamo ludopatici, noi. C’è premio e premio” ha detto. “Non si può equiparare una vincita in denaro alle slot con il peluche o il pallone che si vincono con i nostri redemption. Il piccolo premio regolamentato (e noi ci dovremmo regolamentare sull’ammontare del premio) non può essere demonizzato; fa divertire e va tenuto”.
Il successo di FEE in quest’ultima edizione e nelle sue due del 2017 (a Riccione a marzo, e a Roma a ottobre) fa ritenere agli organizzatori che la loro operazione ‘Una fiera a sé stante per fare chiarezza intorno all’amusement-only’ sia a buon punto. Il messaggio della differenziazione di questo comparto rispetto al resto dei giochi pubblici leciti è stato lanciato forte e chiaro e sta passando. “Forse ora i tempi possono essere maturi per un ritorno a un’unica manifestazione, rientrando nel ‘Rimini Amusement Show’, che tenga però debitamente conto degli opportuni distinguo” si legge nel comunicato stampa conclusivo di FEE 2018, che si chiude così: “In questa direzione stanno portando i ripetuti incontri tra gli organizzatori (consorzio FEE e Italian Exhibition Group, ndr). Sempre nell’ottica di vigilare su un corretto sviluppo del settore, che consenta di ben rappresentare tutte le diverse anime che contiene, nelle prossime settimane verrà avviato un tavolo tecnico condotto dal Consorzio FEE, New Asgi, Sapar e ANESV”. E da nostre fonti sappiamo che il tavolo è partito e sta andando bene, per cui le probabilità di riunire, in un futuro molto prossimo, FEE e Enada in un solo luogo sono alte.
Fonte: Play Machine Europe Aprile 2018