“Sopravvivere alla Legge Regionale n. 5 del 4 luglio 2013”. Il convegno-incontro del 7 maggio a Cattolica

Questione ticket redemption in Emilia Romagna e imminente divieto di gioco per i minori di 18 anni: se n’è discusso a Cattolica a un convegno che ha visto la partecipazione attiva anche di esponenti politici. Qui il video integrale e tutti gli interventi

L’incontro-convegno organizzato da New ASGI Italia, Consorzio FEE, Federazione Amusement di Confesercenti e SAPAR si è svolto presso l’Hotel Kursaal di Cattolica.

Un incontro-convegno per diffondere le ragioni del comparto delle ticket redemption e degli esercenti di sale di intrattenimento per famiglie minacciato da pregiudizi e ignoranza. Un appuntamento per raccontare le ragioni del gioco senza vincita in denaro, un settore che in una regione come l’Emilia Romagna serve al turismo della Riviera, fornendo una forma di svago e intrattenimento per le famiglie con bambini in vacanza.

Questo è stato il senso del convegno organizzato il 7 maggio scorso a Cattolica da Consorzio FEE, New ASGI Italia, SAPAR Service e Federazione Amusement di Confesercenti dal titolo “Sopravvivere alla Legge Regionale n. 5 del 4 luglio 2013”. Bisogna chiarire che la legge dell’Emilia Romagna citata è quella sul contrasto, prevenzione e riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, poi modificata da una legge dell’aprile 2017 che ha introdotto (comma 8 bis dell’art. 6,) il divieto di gioco per i minori sulle ticket redemption, e a cui è seguito lo scorso marzo l’ultimo atto, ossia la delibera attuativa della giunta regionale, fissando una serie precisa di obblighi e sanzioni, che entreranno in vigore dal 17 maggio.

Alla legge del 2013 il comparto si è legalmente opposto presentando un ricorso con richiesta di sospensiva attraverso l’avvocato Silvia Marzot. Il ricorso sarà discusso davanti al Tar regionale alla fine di questo mese. Consorzio FEE, New ASGI Italia e SAPAR Service stanno anche finanziando una ricerca scientifica da parte dell’Università di Roma Tre sul tema dei giochi senza vincita in denaro.

Proprio a seguito di questi avvenimenti, il convegno ha voluto aggiornare gli esercenti dell’Emilia Romagna, alla vigilia dell’apertura della loro stagione estiva, su quanto sta accadendo, su cosa li aspetta dal 17 maggio, quali sono le prospettive future e le azioni che hanno in serbo le associazioni di categoria.

All’evento hanno preso parte anche esponenti politici locali e regionali che come potrete leggere dagli atti che vi presentiamo, pare siano pronti ad ascoltare e supportare le ragioni del comparto, e in alcuni casi si sono anche attivati a suo favore.


ALESSANDRO LAMA

Moderatore, vicepresidente Consorzio FEE e presidente della Federazione Amusement Confesercenti

Buongiorno a tutti. Ringraziamo i rappresentanti della politica qui presenti: Mirco Muratori, vicepresidente della Provincia di Rimini e consigliere comunale a Rimini; Davide Frisoni, consigliere comunale a Rimini; Milena Falcioni, consigliere comunale a Rimini e Michele Facci, consigliere regionale dell’Emilia Romagna.

Oggi ci troviamo qui per affrontare un tema topico. Sarà un po’ un corso di sopravvivenza, come se andassimo per mare. Daremo indicazioni su come sopravvivere in questo mare in tempesta che vede le nostre realtà messe in pericolo per colpa di un equivoco. Lascio ora il microfono alle altre persone che siedono con me a questo tavolo per due parole di benvenuto: Mauro Zaccaria e Vanni Ferro che sono entrambi nella giunta della Federazione Amusement di Confesercenti, Paolo Dalla Pria in rappresentanza di SAPAR e l’avvocato Silvia Marzot, incaricata da Consorzio FEE, New ASGI Italia e SAPAR Service di portare avanti il ricorso alla Legge Regionale n. 5 del 4 luglio 2013.


MAURO ZACCARIA

Presidente Consorzio FEE

Buongiorno, io rappresento il Consorzio FEE, consorzio di aziende produttrici e distributrici di prodotti per il nostro settore. Vedo che la partecipazione è alta e questo mi fa molto piacere perché dobbiamo combattere tutti insieme questa battaglia […] contro un provvedimento farraginoso che non ci meritiamo.


VANNI FERRO

Presidente New ASGI Italia

Buongiorno a tutti. Io rappresento invece in maggior parte i gestori, il front office del nostro lavoro e quelli che si troveranno a pagare le dirette conseguenze di queste norme che stanno uscendo in varie regioni d’Italia in modo Arlecchino in base agli animi dei vari politici. Politici che spesso non sono a conoscenza di cosa è la nostra vera realtà, cosa sono i nostri apparecchi ticket redemption e li scambiano così per gioco d’azzardo.


PAOLO DALLA PRIA

Presidente di SAPAR Service

Buongiorno io rappresento l’associazione nazionale Sapar. È nata nel 1962 ed è la più antica associazione italiana di gestori del gioco di Stato. Concordo con i colleghi: credo sia stato fatto un gravissimo errore da parte della politica con la Legge Regionale del luglio 2013 e confido sul fatto che riusciremo a porvi rimedio.  


SILVIA MARZOT

Avvocato, Bologna

Buongiorno, sono un avvocato di Bologna, e rappresento in questa sede il Consorzio FEE e indirettamente anche voi esercenti di sale giochi che vi trovate ad affrontare quest’annosa questione derivante da una delibera assolutamente ingiusta che tende ad accorpare ticket redemption e fenomeni di ludopatia senza che in realtà vi sia nessun fondamento dal punto di vista scientifico. Nel mio intervento mi limiterò a richiamare i punti essenziali della legge e gli accorgimenti che voi esercenti di sale dovreste adottare per evitare di cadere in sanzioni.

ALESSANDRO LAMA: Apro quest’incontro con un omaggio a tutti i presenti, imprenditori e famiglie che sperano di poter continuare a costruirsi il futuro giorno per giorno, come fanno da tanti anni. Leggete con me questa frase di Franco Modigliani: “Le capacità imprenditoriali degli italiani sono uniche al mondo. Se avesse un sistema politico, amministrativo, sociale efficiente, l’Italia sarebbe il primo Paese al mondo. Davanti a tutti. Anche agli Stati Uniti”. Non ho scelto la frase di un imprenditore, né di un politico, ma di un economista, premio Nobel per l’economia nel 1985. Cosa ci suggerisce? Che con l’aiuto dello Stato, delle amministrazioni potremmo essere molto di più, mentre oggi sta avvenendo l’esatto contrario. Siamo affossati invece che essere spinti e sostenuti, quindi il processo che deve andare avanti è aiutare a capire chi ci amministra quelli che sono i problemi e le soluzioni che si possono adottare.

Il convegno sarà suddiviso in 3 parti:

  1. le problematiche specifiche del provvedimento regionale;
  2. i risultati del Progetto Roma 3 che stiamo portando avanti con fatica finanziandolo di tasca nostra per ottenere un risultato scientifico che possa supportare le nostre tesi e aiutare gli amministratori;
  3. discussione aperta con la platea.

SILVIA MARZOT: La delibera della giunta regionale dell’Emilia Romagna del 18 marzo 2019 che è poi stata pubblicata a distanza di un mese il 17 aprile con le conseguenze nei vostri confronti che entreranno in vigore a partire dal 17 maggio, stabilisce una serie di oneri precisi a carico degli esercenti. Quella delibera nasce con un significato specifico: rendere attuativo un principio che risale alla Legge Regionale 5 del 2013 che sancisce il  divieto di utilizzo delle ticket redemption a carico dei minori di età.

La delibera ha cercato di circostanziare in modo preciso cosa comporta questo divieto. Stabilisce quindi che il divieto comporta:

  1. l’obbligo a vostro carico di apporre, prima di entrare nella sala, una locandina in cui menzionare il divieto di utilizzo delle ticket redempton ai minori di età;
  2. l’obbligo di affiggere su ciascun apparecchio ticket redemption un adesivo (o strumento analogo) ben visibile in cui viene nuovamente ribadito questo tipo di divieto;
  3. l’obbligo, che diventa complesso e oneroso nella gestione dinamica di una sala giochi, di accertare l’età (a meno che non sia evidente), ogni volta che viene acquistato un gettone da parte di colui che utilizza le ticket redemption, oppure, in una fase successiva accertare l’età di colui che viene a ritirare il premio a seguito dell’utilizzo della ticket redemption quale vincita ottenuta.

Vediamo ora quali sono le sanzioni (ndr. che saranno applicate dal 90esimo giorno successivo alla data di pubblicazione della delibera, quindi dal 17 luglio). Faccio una riflessione con voi. È prevista una sanzione di carattere economico che però viene correttamente posta a carico dei genitori esercenti la patria potestà sui minori. […] La sanzione può variare dai 25 ai 500 euro, ci sarà quindi una forbice importante che potrà variare a seconda del Comune che dovrà fare applicazione di queste sanzioni. È significativo però, a mio modo di vedere, che nel vostro caso si parli di “massima collaborazione” nel far rispettare questo divieto. Mi chiedo: cosa vuol dire massima collaborazione”? Significa ottemperare ai tre obblighi di cui sopra o si deve fare altro? E quali sono le conseguenze derivanti dall’inosservanza di queste prescrizioni essenziali?

La delibera allo stato attuale non dà nessun tipo di indicazione, il che vi potrebbe anche far rasserenare. Quale potrà però essere il problema? Il recepimento che verrà fatto dai Comuni rispetto a questa delibera. Mi spiego meglio: dal momento in cui la delibera entra in vigore, i Comuni dell’Emilia Romagna potranno adottare dei regolamenti, circostanziando di fatto gli obblighi a carico degli esercenti la patria potestà e quindi le sanzioni in caso di inosservanza.

Il mio timore, lo dico con assoluta onestà, è che questo tipo di regolamenti comunali possano andare oltre e quindi non limitarsi a sanzioni amministrative a carico dei genitori, ma prevedere anche sanzioni a vostro carico, il che potrebbe diventare complicato. Quindi dobbiamo aspettare con una certa ansia e capire come questa delibera verrà recepita. 

Da un punto di vista giuridico, per quel che mi riguarda il ricorso che ho predisposto verrà discusso il 29 maggio davanti al Tar dell’Emilia Romagna. È un ricorso molto delicato che affronta varie tematiche giuridiche. Ad esempio, io ritengo che una lettura costituzionalmente orientata della normativa regionale debba giustificare i perché di una descrizione così grave a carico degli esercenti, cioè spiegare quali sono i motivi di tutela della salute in virtù dei quali bisogna imporre il divieto delle ticket redemption a carico dei minori. Questo la legge non lo dice e anche per questo abbiamo fatto ricorso.

[…] Preciso che il 29 maggio vedrà discussa unicamente la sospensiva. In parole povere, io andrò a chiedere al Tar di sospendere provvisoriamente l’efficacia della legge per impedire quindi ai Comuni di adottare questi regolamenti così repressivi nei vostri confronti.

[…] Il Tar dell’Emilia Romagna non è molto generoso, diciamocelo, nel senso che di solito non è favorevole a concedere delle sospensive. Molto probabilmente si dovrà quindi andare al Consiglio di Stato e in quella sede io spero di far valere le vostre ragioni. Credo fermamente in questo ricorso anche perché ho letto il lavoro dell’Università Roma 3.

Non vi nascondo che abbiamo a che fare con una difficoltà duplice: da un lato i fraintendimenti rispetto all’utilizzo delle ticket redemption che sono evidenti, dall’altro il fatto che non ci sono dei precedenti giurisprudenziali, cioè saremo i primi in tutta Italia a discutere di questo tipo di tema. Perché se il tema dei giochi è ampiamente dibattuto e oggetto di una normativa sempre più restrittiva, quello delle ticket redemption è un caso unico. Quindi andremo a vedere in questo contesto cosa ci andrà a dire il Consiglio di Stato, nel quale io confido molto.

[…]Una nota sulle tempistiche. L’udienza al Tar è il 29 maggio. Trattandosi di un provvedimento cautelare d’urgenza l’esito sarà noto a distanza di 1-2 giorni. A quel punto, in caso di rigetto della sospensiva, avremo tempo 60 giorni per impugnare al Consiglio di Stato. Io mi attiverò immediatamente per redigere un ricorso di appello per avere un’udienza presumibilmente entro fine giugno e capire quale sarà l’orientamento. 

ALESSANDRO LAMA: Come indicava l’avvocato, il 17 maggio scatta la prima parte dell’applicazione[…]. In modo puramente indicativo (le nostre non sono linee guida, ma suggerimenti), abbiamo ipotizzato quello che gli esercenti dovranno fare nelle loro sale:

  1. predisporre una locandina che riporti il divieto specifico delle ticket redemption ai minori di anni 18 (il decreto parla di “locandina regionale” ma non è stata ancora pubblicata); 
  2. per praticità e per evitare la responsabilità del gestore, servirà anche un’informativa affissa in più punti della sala che ribadisca il divieto […];
  3. altra cosa che abbiamo ipotizzato, sono dei bollini da mettere sulle macchine. Indicazioni sulle loro misure non se ne danno nella delibera (si parla solo di “visibili”) come non si dice cosa ci deve essere scritto: Vietato ai minori di 18 anni? Ammessi solo i maggiori di 18 anni? Possono essere anche dei pittogrammi? Colori a nostra scelta? Siamo lasciati un po’ bradi a decidere, il che può essere un bene o un male.

Ovviamente poi molti di voi hanno dei cambiagettoni in sala. Come facciamo a sapere se al cambiagettoni, dall’altra parte della sala dove noi non siamo presenti, il bambino sta cambiando 5 euro in gettoni? Bisognerà mettere anche lì un avviso, a meno che non pensi a un presidio fisico. La complicazione, lo capiamo tutti, è tanta. C’è molta incertezza e preoccupazione.

Abbiamo risposto anche ad alcune domande che molti di voi esercenti dell’Emilia Romagna probabilmente vi state facendo.

  1. Dobbiamo mettere qualche cosa o attivarci a non dare i gettoni e premi già prima del 17 maggio? No, non dobbiamo affiggere né fare niente.
  2. Cosa succede fino al 17 maggio in caso di controllo? Nulla, non può essere chiesto nulla.
  3. Cosa succede dal 17 maggio per i 60gg successivi fin quando non sono usciti i regolamenti comunali con le sanzioni? Teoricamente niente, ma la polizia municipale potrebbe iniziare a girare per le sale a dire “Dovete fare questa cosa”. È un primo warning, ma in realtà non scatta nessun tipo di obbligo ancora.

PLATEA: Noi in sala giochi abbiamo bambini francesi, inglesi, tedeschi. Cosa leggono loro se scriviamo in italiano?

ALESSANDRO LAMA: Ha ragione e la delibera non dice che locandina e adesivi devono essere scritti in più lingue. Forse per gli adesivi, il pittogramma potrebbe essere la soluzione perché il suo linguaggio è internazionale e immediatamente riconoscibile da tutti.

[…] Andiamo avanti. Oggi abbiamo fatto un paio di incontri in Regione e ci è stato detto di perorare la causa del progetto dell’Università di Roma 3. Come forse la maggior parte di voi presenti qui oggi sa, noi di Consorzio FEE assieme a Sapar Service, New Asgi (e Faro Games adesso) abbiamo finanziato il progetto ‘Family Amusement’ (attenzione che finanziare non vuol dire che abbiamo influenza sui risultati né sui contenuti!).

Si tratta di una ricerca di studio partita nell’autunno 2018 e condotta dall’Università di Roma Tre con criteri scientifici  che è stata realizzata per questo dibattito, cioè per validare o confutare l’ipotesi strutturata dal legislatore a vari livelli secondo cui le ticket redemption sono il primo passo verso l’azzardopatia o ludopatia come volete dirla. Un’ipotesi che è ancora di più spinta ovviamente dal fatto che c’è una lacunosità nella normativa. 

Il progetto ha per OBIETTIVO indagare le motivazioni, atteggiamenti e comportamenti dei fruitori di giochi senza vincita in denaro nelle sale per famiglie con o senza ticket redemption. In particolare 

  1. si analizzerà lo stato dell’arte del fenomeno e si definiranno i confini rispetto ai giochi con contenuto d’alea e premi in denaro;
  2. si comprenderanno le motivazioni, il comportamento ed eventuali fattori di rischio sul target dei bambini e adolescenti.

Le FASI della ricerca sono sostanzialmente due:

  1. una ricognizione e sistematizzazione della conoscenza esistente già portata a termine, quindi un’analisi della letteratura scientifica nazionale e non, pubblicata tra il 1980 e 2018 – riviste, libri, atti di convegni, capitoli di libri – ricercata e individuata con una metodologia rigorosa utilizzando una serie di parole chiave in banche dati scientifiche controllabili; 
  2. una ricerca sul campo che studierà direttamente motivazioni, comportamenti e atteggiamenti dei bambini e dei loro genitori.

Ad oggi si è chiusa la fase 1, quindi la fase conoscitiva della ricerca. Con quali risultati? Dalla revisione della letteratura, si rileva che 

  1. non emergono studi significativi e scientificamente validati che dimostrino la relazione fra gaming e propensione ad attivare comportamenti problematici di gioco con particolare riferimento alla migrazione verso giochi d’alea e con premi in denaro; 
  2. occorre distinguere tra dipendenza da gioco (conseguenze psico-sociali) e gioco patologico (conseguenze psico-sociali e soprattutto economiche);
  3. i giochi di abilità (con o senza ticket) di fatto non sono trattati nella letteratura scientifica (un solo lavoro su 47 esaminati).

Dobbiamo dire che questo studio dell’Università Roma 3 è in realtà per il nostro settore una roulette russa perché anche se siamo noi a finanziarlo, noi non influenziamo la ricerca (né vogliamo farlo), e non sappiamo neanche quali saranno i risultati. Il fatto emerso che non ci fossero studi al mondo sul settore è, per esempio, un fatto inaspettato.

Lo studio dice quindi finora che non è possibile stabilire una relazione diretta tra i nostri tipi di giochi e dipendenza. Afferma anche che ci sono però alcuni elementi di somiglianza tra giochi d’abilità e giochi d’alea che vanno presi in considerazione. Per esempio, alcune sale giochi – sottolineiamo alcune – hanno delle similitudini ambientali con i casinò (luci soffuse ecc.). Anche le motivazioni che inducono a frequentare le sale e i casinò sono assimilabili: passatempo, evasione, sensazione del divertimento, del rischio, osservare gli altri ecc. Infine ci sono dei fattori che caratterizzano giochi d’abilità e d’alea considerati ‘abilitanti’, cioè a più forte rischio predisposizione (ma non in relazione causa/effetto), come la rapidità di gioco o la ripetizione.

[…] La II parte del progetto prevede: 

  1. analisi esplorativa (focus group, interviste, osservazione di un campione di sale per famiglie);
  2. sondaggio su 700 bambini tra 4 e 17 anni […] e 300 adulti accompagnatori;
  3. interpretazione dei risultati e conclusioni a livello Italia.

Probabilmente ci sarà l’estensione di questo progetto anche ad altri Paesi perché l’inglese BACTA ed altre realtà ce l’hanno chiesto. A seguito dell’ondata giocofoba in Italia, lo stesso problema sta infatti nascendo in altri Paesi.

Per ora abbiamo finanziato il 50% del progetto. Il costo totale ammonta a circa 100 mila euro. […]


CRISTINA ZANOTTI

Vicepresidente di New Asgi Italia e Assessore in un Comune della Riviera Romagnola

Le sale giochi hanno sempre rappresentato per noi in Riviera un fortissimo aiuto al turismo delle famiglie ed è per quello che mi sento di difenderle da amministratore, prima ancora che perché in famiglia ne abbiamo. Sono l’intrattenimento sano della sera. […] Mai avremmo pensato di dover affrontare una situazione del genere che è paradossale perché da sempre i concorsi a premi ci sono, anche nei supermercati, e non è vero che la donna che fa la spesa va a spendere di più per accumulare ticket e vincere premi. Con le ticket redemption vale lo stesso principio.

Inoltre vorrei dire che i giochi delle nostre sale sono giochi di intrattenimento, non d’azzardo: divertono e basta, tant’è che ci giocano tutti dal bambino piccolo al nonno. […] Vorrei invitare ora al microfono Michele Facci del Movimento Nazionale per la Sovranità, consigliere regionale dell’Emilia Romagna, che ringraziamo per aver già fatto un’istanza a sostegno della nostra richiesta di proroga. Lui era anche all’interno della commissione che si è occupata di questa delibera attuativa e si è astenuto dal voto.


MICHELE FACCI

Consigliere regionale dell’Emilia Romagna

Buongiorno a tutti e grazie per l’invito. Sì, è vero mi sono astenuto, ma nel farlo ho semplicemente dato seguito a una mia precedente posizione critica già di giugno dell’anno scorso quando venne votata la legge 8 del 25 giugno 2018 che ha dato contenuto alla Legge regionale 5 del 2013 sul contrasto e prevenzione del gioco d’azzardo e tutto quello che riguarda la ludopatia, fissando la parte delle sanzioni (distanze dei 500m per sale slot ecc.). […] In quell’occasione mi ero astenuto e vi spiego perché. Mi ero astenuto (sono stato l’unico a farlo) perché vi avevo visto degli elementi un po’ ipocriti. Giustissimo combattere la ludopatia che è una piaga sociale (e io sono anche contrario al gioco d’azzardo) ma difronte allo Stato che fa lo biscazziere con il gioco online, poi interviene sulle attività di gestione e ci guadagna su mi pareva una contraddizione.

Tornando al caso di oggi, sulle ticket redemption devo fare un’osservazione critica, perché la politica può fare qualcosa ma non tutto, soprattutto se si è all’opposizione. E io, con il mio Movimento Sovranista, oggi aderente a Fratelli d’Italia, lo sono. Quale è la mia critica velata? La norma che ha introdotto il divieto delle ticket redemption è di due anni fa, cioè la legge del 2013 è stata modificata dalle Legge regionale n. 6 del 13 aprile 2017 introducendo il divieto di gioco ai minori di 18 anni e rimandando a una delibera di giunta regionale per dare attuazione a questo divieto. Quindi mi pare che si è arrivati un po’ tardi da parte delle associazioni di categoria… sia chiaro, l’importante comunque è arrivarci, però arrivarci prima avrebbe potuto forse impedire la delibera o far meglio ragionare la delibera di giunta. Ed è stata una delibera attuativa di giunta che quindi non poteva passare dall’aula, non ci si potevano fare emendamenti. È stata una delibera regionale che arrivava in commissione. La commissione poteva solo dire o sì o no. 

La delibera è passata. Io ero in commissione e mi sono astenuto dal voto perché, come ho detto ai colleghi, non è una ludopatia quella dei giochi redemption e quindi, fermo restando che la ludopatia va combattuta, qui stiamo generalizzando troppo. Ci troviamo difronte a un  provvedimento abnorme. Io ho due figlie di 10 anni, le porto in sala giochi e loro giocano con quelle macchinette lì accompagnate da mamma o papà. La Riviera è fatta così e per fortuna ci sono quel tipo di attività. Non capire la differenza tra ticket redemption e gioco d’azzardo è quantomeno imbarazzante.

Avete fatto quindi benissimo a fare questo ricorso perché bisogna perseguire ogni strada per bloccare questa normativa. Io, con il collega Giancarlo Tagliaferri di Fratelli d’Italia, ho depositato questa mattina, sollecitato da parte vostra, sia un’interpellanza che una risoluzione dove chiediamo una proroga. 

Diciamo: signori, a nostro avviso siete stati un po’ troppo frettolosi. Non c’è nessuno studio scientifico che in qualche modo equipari questo tipo di gioco a giochi che generano ludopatia. È un divieto totale che non ha giustificazione. Per cui noi diciamo: sospendiamo, passiamo l’estate, prendiamoci qualche mese di riflessione e quanto meno non mettiamo in difficoltà economica anche aziende che hanno fatto investimenti in previsione dell’estate. Diciamo: facciamo un approfondimento, riflettiamo un momento e ragioniamo. 

Verosimilmente il 14-15 maggio, o al massimo il 28 e 29 maggio la nostra risoluzione verrà votata dall’aula, e quindi da 50 consiglieri regionali di vari collegi che dovranno esprimersi sulla sospensione. Qui a questo punto entrate allora in gioco voi con le vostre relazioni, i voti che potrete portare alle prossime elezioni. 


MIRCO MURATORI

Vicepresidente della provincia di Rimini e Consigliere comunale a Rimini

Io posso dirvi che vi sono vicino, penso la legge sia sbagliata concettualmente. Purtroppo, come si fa spesso, è stata fatta di tutta l’erba un fascio senza conoscere bene il sistema. Io andavo in sala giochi quand’ero piccolino e c’erano videogame, calciobalilla, flipper. Il mondo delle sale giochi in questi anni è cambiato. Sono arrivate le Playstation, Nintendo e non si va più in sala giochi come prima. Io sono uno che non gioca ai videopoker e slot machine. Ho però due figli piccoli e certe volte, non spesso, andiamo in sala giochi e ci divertiamo giocando. Passiamo un’oretta, tante volte i ticket mi rimangano anche a casa e li butto via, voglio dire non c’è quell’interesse di giocare per andare a prendere il premio… 

Il problema della legge è che è stata troppo generalizzata. È una legge talebana e se applicata com’è obbligherà molti di voi a chiudere. Siete degli eroi, avete resistito a Nintendo, Playstation, vi siete rinnovati, guardate al futuro, ed è giusto continuiate a lavorare con gli strumenti che ci sono oggi. 

Posso dirvi che noi abbiamo parlato con i colleghi di maggioranza del consiglio provinciale di Rimini e sostanzialmente siamo tutti d’accordo sul fatto che la legge va rivista. Ho già parlato con dei consiglieri regionali di maggioranza e mi hanno garantito che avranno una certa attenzione rispetto a questa delibera. Io penso che la proposta del consigliere Facci sia valida: dare una sospensiva di qualche mese per analizzare di più il problema e non prendere decisioni avventate che possono portare gravi conseguenze per un intero settore. Tra qualche mese avremo magari anche i risultati dello studio in corso da parte dell’Università di Roma 3 e si potrà migliorare la legge, tutelando così sì i minori ma permettendo agli esercenti di continuare la loro attività.


VANNI FERRO

Presidente New ASGI Italia

Grazie ai politici presenti per essersi messi in gioco, perché sinora devo dire che, sinceramente, abbiamo trovato poca sensibilità. […] Siamo contenti di avere interlocutori politici attenti e cercheremo con tutto il nostro impegno di far sentire le ragioni del mondo che rappresentiamo, che dà sempre come priorità assoluta il divertimento, ma soprattutto la sicurezza dei bambini e delle loro famiglie.

Vorrei soffermarmi anche sull’importanza della ricerca dell’Università Roma Tre. A tutti i tavoli e incontri che abbiamo fatto con il mondo della politica ci è sempre stato detto: o ci date un elemento su cui basare l’inversione di marcia, oppure le vostre parole restano solo parole non essendoci nulla di concreto da mettere sul tavolo. È per questo che lo studio che stanno facendo a Roma è decisivo per il nostro futuro!

Con i primi risultati ottenuti da questo studio che Lama vi ha illustrato abbiamo avuto audizione anche alla V Commissione del Veneto perché anche in Veneto c’è questo problema del divieto delle ticket redemption per i minori. Per fortuna lì siamo arrivati in tempo; in Emilia Romagna invece purtroppo siamo arrivati troppo tardi, a legge già approvata, perché non eravamo a conoscenza che qualche anno fa già si erano mossi in regione.

Per il Veneto non abbiamo ancora carte che parlano, ma per quello che ci è stato detto in camera caritatis sembrerebbe che la Legge regionale stralcerà la parte che riguarda i giochi senza vincita in denaro. Se così sarà questo ci permetterebbe poi di intervenire anche in altre regioni.

Come diceva prima Lama, noi siamo qui con il cappello in mano e non ce ne vergognamo. Il progetto ‘Family Amusement’ costa 100 mila euro e finora è stato finanziato a metà. Speriamo ci siano tanti fornitori che come ha deciso di fare Faro Games lo supportano. Noi in New Asgi l’anno scorso ci eravamo autotassati di 300 euro (ma molti hanno dato molto di più) per questo progetto. Credo che se quest’anno lo facessimo per 500 euro, con il contributo anche delle altre parti coinvolte arriveremo a fine anno alla fine del progetto. Avremo così lo strumento per aiutare la politica ad aiutarsi e aiutarci.

ALESSANDRO LAMA: Se non ci sono altre domande possiamo chiudere. Vi chiediamo di ragionare, stare con noi e starci vicino.

Fonte: Play Machine Europe, Maggio 2019

Photos courtesy: Oscar Giacomin, Facto Edizioni

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