Viaggiando nel tempo

Vi portiamo in un nuovo museo al confine tra Repubblica Ceca e Austria aperto solo poche settimane fa 

Se siete dei nostalgici cultori dell’automatico in tutte le sue forme e più in generale della storia, vi consigliamo di programmare una visita a Znojmo, un paesino al confine tra Repubblica Ceca e Austria, a metà strada fra Brno e Vienna. Qui in una sorta di terra di nessuno, negli anni Novanta è sorta una Las Vegas europea a cui il suo fondatore Ronnie Seunig ha dato il nome di Excalibur City. Da immenso duty free, negli anni il complesso si è sviluppato assumendo una tematizzazione medievale fortissima e di pari passo ampliandosi tanto che sono nati un parco divertimenti, un centro commerciale, un ristorante, un casinò, un hotel… ed ora, dallo scorso settembre, c’è anche il museo Terra Technica.

Descritto da Seunig stesso come un “time travel museum”, Terra Technica raccoglie su 8.500mq oltre 600 jukebox, 250 flipper (questi ultimi per lo più di proprietà di Guenter Freinberger) più altri pezzi che nulla hanno a che vedere con l’automatico, ma contribuiscono a tracciare un immaginario percorso storico che va dal 1880 ad oggi e prende in esame, attraverso sei sezioni, alcuni sviluppi tecnici occorsi nell’arco di circa 140 anni. Ecco allora che accanto a juke box provenienti da 17 paesi del mondo (tra cui non mancano pezzi Wurlitzer, Seeburg, Rock-Ola, AMI e Mills) e flipper preziosi come un Humpty Dumpty del 1948, i visitatori possono trovare anche grammofoni, vecchi telefoni, moto d’epoca e auto come una T Ford, l’ultima auto posseduta da Stan Laurel (lo Stanlio della famosa coppia comica) e l’originale Batmobile del film Batman del 1989 con Michael Keaton, Jack Nicholson e Kim Basinger.

C’è anche un bar che ricrea l’atmosfera di un diner americano degli anni Cinquanta (con juke box Rocket per dischi in vinile e selettori Dime Box forniti dalla britannica Sound Leisure) e una sala dedicata ai videogame (con un centinaio di pezzi per la maggior parte di Andranik Ghalustians) in cui si possono ammirare, fra gli altri, un Pong, uno Space Invaders, varie console da casa e altro materiale fino ad arrivare agli odierni giochi di realtà virtuale.

Osservando un pezzo dopo l’altro, il visitatore non può fare a meno di meravigliarsi e imparare, divertendosi, che anche i giochi sono cultura e possono contribuire a raccontare la storia dell’umanità.

 

Fonte: Play Machine Europe Novembre 2018

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